EXPO Milano 2015 coincide con un importante anniversario: nel 1915, a San Francisco, Maria Montessori partecipò alla Panama Pacific International Exposition per presentare all’opinione pubblica mondiale la sua rivoluzionaria proposta educativa, predisponendo all’interno degli spazi espositivi un’aula dalle pareti di vetro e radunandovi circa trenta bambini dai tre ai sei anni di età, provenienti da paesi diversi e con diversi retroterra linguistici e socio-culturali.
L’Opera Nazionale Montessori, nel 90° anniversario dalla sua fondazione, celebra la ricorrenza rievocando la dimostrazione dell’aula di vetro attraverso immagini di scuole Montessori italiane e della Casa dei bambini di Zhengzhou (Cina).
All’evento tra gli altri partecipano: Valentina Aprea, Assessore Regione Lombardia, Luigi Berlinguer, Presidente Comitato per lo Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica, Silvia Vegetti Finzi, psicologa clinica, scrittrice e giornalista, Leonardo Fogassi, neuroscienziato dell’università di Parma, Rita Scocchera, Dirigente tecnico MIUR, Isabella Micheletti e Sonia Zecchi in rappresentanza della Società Umanitaria. Nell’occasione sarà presentata un’edizione speciale in tiratura limitata delle Lezioni californiane di Maria Montessori per la prima volta tradotte dall’originale inglese.
L'evento viene presentato in una conferenza stampa che si tiene il 22 ottobre 2015 alle ore 11.00 presso la Società Umanitaria (Sala D'Ars in via Daverio 7 Milano). Alla conferenza stampa partecipano: Benedetto Scoppola, presidente ONM, Mauro Ghisellini vicepresidente ONM, Monica Guerra, docente Università Milano-Bicocca, Giovanna Alatri, pedagogista, autrice del libro Il mondo al femminile di Maria Montessori, regine, dame e altre donne, Leonardo de Sanctis, editore e curatore del libro Le ricette di Maria Montessori cento anni dopo, Paola Trabalzini, docente LUMSA, Francesco De Sanctis, coordinatore dell’incontro.
Dal 2 novembre 2015 il nome di Maria Montessori sarà iscritto nel Famedio, il Pantheon dei Grandi della città di Milano, per il contributo dato alla crescita della città sin dal 1906 quando la scienziata fece parte della giuria per l’assegnazione dei premi all’Esposizione Internazionale nel reparto della Pedagogia scientifica e Psicologia sperimentale e poi dal 1908 quando, per iniziativa della Società Umanitaria, furono aperte le prime Case dei Bambini nel quartiere operaio di via Solari.
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